L’influencer marketing
I social media oggigiorno sono parte integrante della vita quotidiana della maggior parte dei giovani e non solo. Oltre alla grande quantità di contenuti pubblicati dagli utenti stessi, di questi tempi si sente sempre più parlare di pubblicità online. L’influencer marketing ha infatti raggiunto l’apice della popolarità e sta diventando un’industria a sé stante, in particolare su Instagram. Uno studio ha dimostrato che gli annunci di pubblicità online oggi valgono circa 1 miliardo di dollari. E si prevede che il numero di aziende che utilizzano questa strategia crescerà più di tre volte rispetto ai 9,7 milioni di utenti di appena un anno fa. È stato inoltre studiato come le campagne di pubblicità online coinvolgano maggiormente il consumatore rispetto a quello tradizionale.
Regolamentazione della pubblicità online
Numerose sono le polemiche che di recente riguardano i cosiddetti blogger e gli influencer. Molto spesso, difatti, questi ultimi vengono accusati di pubblicità occulta. È necessario, quindi, chiarire quando il prodotto di cui si sta parlando sia un semplice regalo o se si è pagati per parlarne. A tal proposito, sono stati ideati termini specifici con l’obiettivo di informare il consumatore.
Le aziende che utilizzano gli influencer come parte della loro strategia di marketing devono, quindi, identificare chiaramente l’obiettivo di qualsiasi pratica commerciale, soprattutto di quelle pubblicitarie. La Federal Trade Commission (FTC), negli USA, ha quindi ideato delle specifiche linee guida da seguire quando si adotta una strategia di influencer marketing. Le quali sono state poi adottate in Italia ed in tutta Europa. Lo scopo di questa disposizione è di garantire che i consumatori possano sempre identificare il contenuto commerciale da contenuti di puro svago. Questo perché, generalmente, i consumatori tendono ad essere meno critici quando leggono post privati rispetto a post commerciali. È quindi fondamentale che le azioni pubblicitarie dei brand non vengano nascoste, in quanto potrebbero fuorviare i consumatori ed indurli a deviare dalle loro abitudini.
Recentemente sono stati introdotti i cosiddetti post sponsorizzati, la forma più esplicita di tecnica pubblicitaria online. Ma la pratica più ricorrente consiste nell’includere veri e propri hashtag nei contenuti condivisi, in modo da informare il consumatore. Questi ultimi sono molteplici e non sono solo gli utenti ad essere confusi talvolta.
Ecco, quindi, una piccola guida per una maggiore comprensione di questo fenomeno:
- Sponsored by: in questo caso l’influencer viene pagato dal marchio per creare contenuti specifici. Per la maggior parte dei post, viene lasciato il libero arbitrio per creare il concetto ed eseguirlo come meglio opportuno. Anche se possono essere forniti dettagli che possano supportare una specifica campagna già intrapresa dal brand. Il brand non approva preventivamente il contenuto pubblicato, ma si discute di quest’ultimo e dell’aspetto che deve assumere in generale.
- Reviewed by: è una recensione. Si riceve un prodotto gratuitamente in cambio di una recensione di quest’ultimo. A volte si può ricevere un pagamento a fronte della condivisione, ma non è obbligatorio. Anche in questo caso, l’influencer è libero di creare il contenuto come meglio crede senza l’approvazione preventiva di alcun contenuto.
- Adv: Forse il termine più usato. Questo hashtag sta a significare una pubblicità a pagamento. È un annuncio pubblicitario vero e proprio ed in quando tale, l’azienda ha il diritto di decidere l’aspetto del post. Il marchio può richiedere di vedere il post prima della sua pubblicazione e può apportare eventuali modifiche. È un servizio a pagamento vero a proprio che può essere paragonato alla pubblicità che si può trovare su una rivista.
- Affiliate with: In questo caso non c’è nessun contratto, nessun pagamento fisso né obblighi. Ci si basa semplicemente sul concetto di affiliate marketing. In altre parole, questa tecnica consiste nell’inserire un link specifico all’interno di un contenuto da condividere. Tale link appartiene ad un brand, il quale verrà notificato ogni qual volta che un utente cliccherà su tale link. In questo caso, l’influencer viene pagato a commissione, in base al numero di click.
Il caso di Gifted by
Nel caso di Gifted by, l’articolo in questione viene donato e quindi, la condivisione del prodotto viene lasciata alla discrezione dell’influencer. Difatti, non vige nessun obbligo, nè scambio di denaro. Quando un articolo viene donato, generalmente non si è obbligati a condividere il prodotto a meno che l’influencer non voglia. In alcuni casi, si può scegliere di non usare hashtag, ma semplicemente di taggare il brand. In questo caso però l’influencer non può essere pagato ma il rapporto commerciale tra le due parti viene espresso comunque.
In generale, è possibile affermare che negli ultimi tempi la sensibilità a riguardo della pubblicità online stia aumentando giorno dopo giorno. Così come gli strumenti per definire i rapporti commerciali tra brand ed influencer e di tutela verso il consumatore.
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