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Maggio 8, 2019
Business

Affidarsi all’intelligenza artificiale per lavorare meglio in azienda!

L'AI per aiutare i lavoratori

L’intelligenza artificiale (AI) e l’apprendimento automatico stanno alimentando sempre più piattaforme e strumenti di lavoro. Questi strumenti di automazione sono stati ampiamente promossi per sollevare i lavoratori da compiti “sporchi, noiosi o pericolosi”. Una ricerca di PwC stima che l’AI contribuirà per $ 15,7 miliardi nell’economia globale entro il 2030, perché sarà la ragione principale dagli incrementi di produttività e d’innovazione all’interno delle aziende.

In varie categorie, sta iniziando a mantenere la sua promessa. Le società di servizi finanziari utilizzano queste tecnologie in modi che vanno dai chatbot, che rispondono alle domande dei clienti, alle piattaforme basate sull’AI che aiutano a prevenire le frodi e il riciclaggio di denaro. Nel settore delle risorse umane (HR) l’AI aiuta le aziende a controllare i curriculum, a trovare talenti e persino a condurre interviste iniziali. Inoltre gli algoritmi di acquisto possono aiutare ad analizzare i dati per prendere decisioni di acquisto migliori. Nel settore sanitario, le applicazioni vanno dalla chirurgia robotica, alle diagnosi di varie condizioni fino alle certificazioni mediche.

Ma per verificare i benefici dell’IA è necessaria una pianificazione ponderata, afferma Soumendra Mohanty, vicepresidente esecutivo e chief data officer di LTI, un’azienda IT globale. Una giusta implementazione aziendale dell’IA può elevare la qualità del lavoro, consentendo agli esseri umani di svolgere “lavori di ordine superiore”. Tutto funziona meglio quando la tecnologia viene utilizzata nel modo giusto.

L’AI per aiutare i lavoratori, le imprese e le industrie

Invece di sostituire i lavoratori, l’intelligenza artificiale può essere uno strumento per aiutare gli impiegati a lavorare meglio. Un dipendente del call center, ad esempio, può ottenere informazioni immediate su ciò di cui ha bisogno il cliente e fare il proprio lavoro più velocemente. Questo vale anche per le aziende e le industrie. Oltre ad aiutare le imprese esistenti, l’AI può creare nuove attività. E tali nuovi lavori comprendono servizi online per le persone della terza età, nuovi sistemi agricoli basati sull’intelligenza artificiale e il monitoraggio computerizzato delle chiamate di vendita. Infine, l’automazione può essere utilizzata per portare a termine lavori che attualmente non sono coperti. Come ha notato Daugherty di recente, negli Stati Uniti c’è una carenza di 150.000 camionisti al momento. “Abbiamo bisogno dell’automazione per migliorare la produttività e lo stile di vita dei conducenti con il fine di attirare più persone nel settore”, ha affermato.

un nuovo modo di lavorare con l'intelligenza artificiale

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L’Intelligenza Artificiale e alcuni problemi da risolvere

Probabilmente ci vorranno circa una decina d’anni prima di vedere l’AI pienamente inserita in un contesto aziendale. Ma se da una parte si potrebbe dire che ci sia tanto tempo per la transizione, dall’altra solo poche aziende stanno effettivamente prendendo provvedimenti per formare i loro lavoratori. Un secondo problema poco notato è che i sistemi di AI stessi vengono creati con dati e algoritmi che non riflettono la diversità della società.

Per quanto riguarda il primo problema, una ricerca di Accenture mostra che i leader aziendali non pensano che i loro lavoratori siano pronti all’avvento dell’intelligenza artificiale. Infatti, risulta che solo il 3% di questi sta investendo nella preparazione. Durante una riunione tenuta da Accenture, Fei-Fei Li, professore associato alla Stanford University e direttore del laboratorio di intelligenza artificiale della scuola, suggerì di usare l’intelligenza artificiale per riqualificare i lavoratori. “Penso che sia una possibilità davvero eccitante che l’apprendimento automatico stesso ci aiuti a imparare in modi più efficaci e a riqualificare i lavoratori in modi più efficaci”, ha detto. “E personalmente mi piacerebbe vedere più investimenti e riflessioni su questo aspetto.”

Il secondo problema da affrontare nel 2019 è la mancanza di diversità tra le aziende che creano AI. Come hanno notato diversi esperti, questa mancanza di diversità “è un pregiudizio”. Recenti ricerche del MIT hanno sottolineato questo punto. La ricercatrice del MIT Media Lab, Joy Buolamwini, ha dichiarato di aver trovato prove del fatto che i sistemi di riconoscimento facciale riconoscono i volti bianchi meglio dei volti neri. In particolare, lo studio ha rilevato che se la foto era di un uomo bianco, i sistemi potevano indovinare più del 99% delle volte. Ma per le donne nere, la percentuale tra il 20 e il 34 percento. Tali pregiudizi hanno implicazioni per l’uso del riconoscimento facciale per le forze dell’ordine, la pubblicità e le assunzioni. Come dimostra la ricerca, l’intelligenza artificiale può presentarsi come un punto di forza per l’azienda, ma in realtà è un’invenzione umana che riflette i difetti e l’umanità del suo creatore. “L’effetto dell’AI sui posti di lavoro è totalmente, assolutamente sotto il nostro controllo”, ha detto Cathy Bessant, capo delle operazioni e responsabile della tecnologia, Bank of America.

 

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Riccardo de Bernardinis è nato a Roma nel 1994, ha frequentato molti corsi in città americane tra Miami, Boston, Los Angeles e San Diego. La sua passione per la cultura americana lo ha portato ad iscriversi alla John Cabot, la prima università americana in Italia. Nel 2016 ha lanciato Ernesto.it, una delle principali piattaforme web e Apps nel mercato italiano dei servizi per la casa. Dopo un anno, ha chiuso il primo Round d' investimento con uno dei più importanti imprenditori sudamericani. Nei primi anni di lancio Ernesto è stato selezionato per i più prestigiosi programmi di accelerazione startup dove Riccardo de Bernardinis ha frequentato personalmente incontrando mentor e investitori da ogni parte del mondo. Tra questi, ha frequentato per 3 mesi Plug N Play Tech Center (Cupertino, Silicon Valley), B-Heroes (Milano), Tech Italia Lab (Londra) e Build it Up (Italia). Riccardo ha inoltre fondato Buytron, una prestigiosa software house specializzata in Apps, AI, Piattaforme Web, Branding e servizi digitali. La sua missione è innovare, trasformando l'analogico in digitale.

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